L’HyperX SoloCast propone un design classico ed una colorazione interamente di colore nero. Le dimensioni sono abbastanza compatte così come il peso che si attesta a circa 400 g con relativo supporto base e 261 g solo il microfono. Rispetto l’HyperX QuadCast abbiamo un microfono più da ‘’battaglia’’ e di immediato utilizzo senza però lesinare sulla qualità di registrazione. Infatti ci basterà collegarlo al PC e poter iniziare a comunicare. Naturalmente a seconda dell’utilizzo si richiedono le dovute ottimizzazioni del suono catturato come ad esempio in streaming. Quello che non troviamo con il modello SoloCast è una manopola per la regolazione del volume o per variare la tipologia di pattern che rimane unico e relegato a quello più classico ovvero il cardioide.
HyperX propone un prodotto completo sotto tutti i punti di vista se consideriamo il supporto base già integrato che potrà essere rimosso nel caso abbiamo già un’asta per microfoni.
I dettagli non mancano e troviamo nel lato frontale la serigrafia del logo HyperX di color argento a contrasto. Poco sopra è presente il LED di colore rosso che vedremo attivo il microfono è collegato ed è in alimentazione.
Il microfono in sé si caratterizza per una duplice costruzione. La parte superiore dove troviamo all’interno la capsula condensatore a elettrete è realizzata in una maglia di metallo abbastanza fitta mentre il corpo inferiore, sempre in metallo, è dotato di uno chassis interamente chiuso.
Dettaglio struttura superiore
Possiamo comunque osservare il dettaglio della capsula al suo interno.
L’HyperX SoloCast eredita dal fratello maggiore QuadCast la funzione, molto utile e pratica a mio avviso, Tap To Mute. Con un semplice tocco della zona superiore, dove è posto un sensore, potremo mutare o smutare il microfono. HyperX ha ben pensato di dare anche un‘indicazione visiva quando compiremo tale azione. Quando mutato il microfono il LED di colore rosso frontale inizierà a lampeggiare. L’indicazione visiva del SoloCast è totalmente differente dal modello QuadCast dove il LED sempre di colore rosso all’interno della struttura si spegneva del tutto.
Proseguendo l’analisi troviamo anche un aggiornamento del tipo di collegamento al PC. Nel modello HyperX QuadCast S e nell’HyperX SoloCast troviamo ora un connettore USB Type C e non più Mini-USB come il QuadCast. Il connettore USB Type-C interessa solo il lato del microfono mentre il lato al PC adotta sempre un USB Type A classico.
Altra analogia con il modello QuadCast è il supporto base con cui giunge il SoloCast. Naturalmente viste le dimensioni compatte il supporto base è rapportata a queste. Il supporto base è sempre realizzato in solido metallo con una medesima colorazione nera e superficie liscia. Il supporto tramite una vite Tool-Less laterale ci permetterà inoltre di regolare di pochi gradi l’angolazione del microfono oltre che di ruotare verso destra o sinistra il microfono.
Dettaglio possibili regolazioni.
La base inferiormente presenta dei piedini in gomma che ottimizzano e stabilizzano il microfono se posto su di un piano riducendo al minimo eventuali vibrazioni.
HyperX ha infine dotato il SoloCast di una filettatura compatibile con i formati da 3/8" e 5/8" che permetterà di installare il microfono su qualunque asta o supporto dotato di tale filettatura.
Il cavo che accompagna l’HyperX SoloCast è realizzato in gomma.
Mentre il connettore USB non è placcato oro.
Essendo un microfono interamente Plug&Play non dovremo fare altro che collegarlo al PC e usarlo. Passiamo dunque alle impressioni di utilizzo e test di registrazione.